Ricordi di un Angioletto Speciale

DAI TUOI COMPAGNI DI SCUOLA

Clara!

Ciao Clara, sono Ilaria, tu sei sempre nel mio cuore e non ti ho dimenticato. Con la mamma e il papà vengo spesso a trovarti, e bacio la tua foto: sei bellissima ! La sera dico sempre le preghiere pensando a te, e anche se ho un po’ di sonno nella notte scura scura, se penso a te non ho paura! Mi manchi tanto, però la mamma dice che sei vicino a me. Sei la mia migliore amica anzi del cuore!!!

Ilaria

Clara!

Ciao Clara, sono appena tornata dalle vacanze. Anche se è da un po’ di tempo che non ci sei più, sei e rimarrai sempre la mia amica del cuore ! La mia mamma dice che sei un angioletto e io sono sicura che è vero e che sei il più bello! Non dimenticarmi mai e proteggimi. SEMPRE!

Tua Ilaria

Per Clara

Clara era la mia amichetta del cuore giocavamo sempre insieme. Ho bei ricordi, di quando siamo andati in gita, e abbiamo fatto dei lavoretti con la creta e ci siamo dipinte il viso e le mani fino a quando abbiamo creato un portacenere e ci siamo divertite tantissimo anche quando siamo andate a vedere la cascina, a Clara sono piaciuti tutti gli animali, così per me è stata una giornata indimenticabile. Perché Clara, rimarrà sempre nel mio cuore.

Ti voglio bene Clara

Da Martina

Clara

Clara era una bambina sorridente e vivace. Spesso indossava la maglietta bianca e dei jeans azzurro cielo. I suoi occhi erano marroni a mandorla, le sue gambe di un neonato. Era la più bassa di tutti noi, e la chiamavamo nanetta, ma lei non si arrabbiava mai. Le piaceva giocare in compagnia delle sue amiche Ilaria e Martina. A lei piaceva il purè di patate e il prosciutto crudo, ma la cosa che le piaceva di più era la pizza al formaggio. In estate uscivamo a giocare in giardino a nascondino: contava sempre lei e anche se non riusciva a prendere nessuno, non si arrabbiava. In aula lei aiutava tutti. Quando ho saputo che era morta ed era diventata un angioletto mi sono messo a dare pugni al divano sempre più forti gridando: “È un’ingiustizia!”. Quando vado a trovarla al cimitero recito la preghiera e certe volte mi viene da piangere, penso che avrebbe potuto andare a scuola come me e avrebbe potuto vivere una vita felice come la mia.

Emanuele B. 3° B

Clara

Clara aveva occhi a mandorla marroni che al sole brillavano. I capelli erano d’oro scuro, le labbra erano piccole come quelle di un neonato. Alla scuola materna le piaceva il purè di patate. Quando andavamo in cortile toccava sempre a Lei contare e non si arrabbiava mai. Alla fine della scuola avevamo fatto una festa e Lei si era messa subito a giocare. Il pomeriggio, quando la maestra ci leggeva un libro, si addormentava sul tavolo. Era magrissima, talmente leggera che appena la toccavi cadeva. Quando giocavamo Lei era la principessa e io il principe e le dicevo: “Le principesse non sono cattive anzi sono buone”. Lei mi rispondeva con una dolce voce sottile: “Alcune volte sono anche cattive!”. Quando correvamo mi superava sempre perché con i suoi piedi poteva fare qualsiasi cosa. Alle quattro si usciva dalla scuola materna: lei prendeva sempre il panino più grande e se lo mangiava appetitosamente. Alle festa di carnevale era vestita da principessa e io da Mickey Mouse. Quando era il suo compleanno, mentre le battevamo le mani, Lei arrossiva.

3° B Willy Ferretti

Ciao Clara, ti ricordi quando con mia sorella e Francesca venivamo a trovarti? Con tua sorella giocavamo insieme fin da piccole, io venivo a casa tua in campagna, tu mi lasciavi la tua bicicletta e ci spingevamo a vicenda; oppure quando mi portavi a vedere i tuoi animali, le galline, con i pulcini, le ochette, il cane. All’asilo eravamo amiche, anche se andavamo in classi diverse. Le Tue Amiche del Cuore eravamo Ilaria ed io, ora Ilaria viene a scuola con me, e ogni notte e giorno quando dico L’Angelo di Dio sogno che sei con me.

Ciao Clara

Da Elisa

Clara, era una bambina stupenda, sempre allegra. Aveva i capelli castani e mossi, gli occhi marroni, e un nasino piccolo; le labbra erano sottilissime. Il suo viso era sempre pallido e le guance erano sempre rosse come una ciliegia. Clara indossava sempre gonne marroni o beige; le magliette erano tutte bianche. Lei pensava sempre prima agli altri e poi a se stessa. All’asilo, davanti alla mia sezione, c’era una fila di cubi colorati pieni di buconi e noi cercavamo di non caderci dentro, passando sul loro bordo. Clara mi ha insegnato a fare le capriole, io andavo sempre storta; dopo averle fatte, scendevamo forte dallo scivolo e picchiavamo il sedere sul pavimento mettendoci a ridere. Lei era bassa per la nostra età, mi arrivava alle spalle. Ricordo che un sabato mattina ci siamo incontrate in un centro commerciale e la sua mamma si lamentava, scherzosamente, perché non riusciva a trovare uno zaino adatto per la sua altezza; erano tutti troppo grandi! Il sabato successivo, quando sono tornata dal mare, mia nonna mi ha riferito che Clara aveva avuto un incidente molto grave ed era morta. Io, sconvolta dalla notizia, sono andata a nascondermi dietro al divano e non riuscivo a crederci, nemmeno la mia mamma ci credeva. Quando passiamo davanti al cimitero ancora non riesco a credere che una disgrazia così grande sia potuta veramente accadere, mi si stringe il cuore e smetto di parlare. Ogni volta che incontro sua mamma Daniela non riesco a parlare perché non so cosa dire. Io voglio molto bene a Daniela, lei è stata la mia prima maestra all’asilo e mi ha coccolato per quattro anni.

Camilla Taini

La mia amica Clara

Clara era una bambina calma. Aveva i capelli castani chiari che sembravano oro. Gli occhi erano grandi e marroni. Era piccola ed era sempre sorridente. Io, le sue amiche e lei giocavamo quasi sempre insieme. Scivolava giù dagli scivoli più alti, si divertiva; con le margherite facevamo degli anelli per poi regalarli ad altri bambini. Ad una recita della scuola materna lei ed io avevamo letto una poesia, in un’altra recita a Natale aveva fatto la Madonna. Un giorno avevamo cucinato una torta e poi l’avevamo fatta vedere ai genitori. Era bravissima e la maestra non la sgridava mai. Giocavamo a nascondino: era felicissima perché tante volte non contava. Giocavamo a maestre. Lei faceva la maestra e io la bambina. Io e lei facevamo un trenino, con noi si attaccavano altri bambini. Quando ho saputo che era morta, ho pianto dalla tristezza: avevo il cuore spezzato. Ogni volta che recito una preghiera penso solo a lei. Penso di averla ancora accanto, come nei tempi passati, di giocare a maestra o di intrecciare margherite per fare degli anelli. Però so che non è scomparsa, è diventata un Angioletto e sarà sempre nel mio cuore.

Chiara Baresi

Clara

Clara era una bambina molto dolce e graziosa. Era piccola e giocavamo sempre a mamme, con la cucina. Clara era coraggiosa e molto carina. Metteva sempre delle bellissime mollette. Quando uscivamo in giardino, mi chiamava per dirmi di raccogliere delle margherite profumate, per preparare una torta di margherite. Mentre lei stava preparando il pranzo, io andavo a divertirmi sull’erba. Più tardi Clara mi chiamava di nuovo per mangiare la torta di margherite: a noi due piaceva tanto. Intanto che mangiava la torta, io le chiedevo da bere e mi dava l’acqua per finta. Poi ancora per finta, facevamo che era sera e andavamo a dormire nella casetta marrone, dove c’erano delle finestre quadrate. Clara non era in classe con me, ma giocavamo insieme nella ricreazione. Quando ho saputo che era morta, sono scoppiata a piangere ed ero tristissima. Clara è un Angelo e quando penso a lei sono sempre felice, perché sento che è sempre accanto a me.

M. Michelle V.

Clara, l’Angioletto

Clara aveva i capelli marroni, tirati e raccolti con una codina; gli occhi neri sembravano due piccole perle scure. Il naso era così piccolo che quasi non si vedeva, la bocca era rossa, spessa e un po’ carnosa; ricordo che indossava un grembiule rosa a scacchi. I suoi piedi erano così piccoli che sembravano scarpette di Angelo. Alla scuola materna giocavo sempre a lupo con lei, ma Clara correva più veloce di me, era veloce come una scheggia. Uscivamo in giardino, correvamo sullo scivolo, andavamo sotto lo scivolo che per finta diventava la nostra casa e giocavamo a mamme e papà; intanto che io andavo a lavorare Clara preparava una torta di margherite, quando tornavo dal lavoro, lei mi presentava la sua bellissima torta di margherite e insieme facevamo finta di mangiarla. Quando ho sentito la notizia della sua morte sono scoppiato in pianto, sembravo una valle di lacrime. Continuavo a chiedere alla mamma come era successo, tutti i giorni glielo chiedevo. Ogni sera prima di andare a dormire recitavo quattro preghiere: “Ave Maria, Angelo di Dio, Padre Nostro, Angioletto del Buon Dio “, o chiedevo al Buon Dio: “Fammi vedere Clara”. Lui non me l’ha mai fatta vedere, ma Clara è sempre nel mio cuore! Un giorno, con la mia vicina, sono andato al cimitero di Chiari, ho visto la sua lapide, ho sentito che Clara era diventata un “Angioletto del Buon Dio”.

Gianmarco Cadei

Clara

Quando andavo alla scuola dell’infanzia “Tito Speri” ho conosciuto Clara. Clara era sempre sorridente, non piangeva mai. Le sue migliori amiche erano Martina e Ilaria. Quando uscivamo a giocare Ilaria, Martina e Clara erano sempre insieme e non facevano altro che conversare tra di loro. Lei aveva i capelli bronzo chiaro. In inverno non uscivamo, perché faceva freddo, allora giocavamo all’interno. Comunque Clara e le sue amiche erano sempre insieme, giocavano sugli scivoli e sull’asse di equilibrio. Dopo le vacanze estive, quando andavo in prima, ci hanno portato alla scuola materna e ho visto sul tetto piatto della direzione una sua fotografia. Dopo qualche giorno ho saputo da mia zia che Clara era morta. Dentro di me ho provato un dolore immenso e ho ricordato i momenti vissuti insieme, quando era in vita. Il giorno che ho saputo della morte di Clara sono corsa in camera, mi sono nascosta e piangevo disperata. Quando vado in Chiesa ricordo sempre Clara. Quando penso a lei vedo nella mia mente mentre faceva capriole, spaccate e ruote.

Castrezzato, 12 Novembre 2007

Maria Paola Greco 3°B

Clara

Clara era una bambina molto dolce e bella. Ricordo che giocavamo sempre insieme a salire su più panchine possibili e lei vinceva sempre. Ilaria e Martina erano le sue migliori amiche, perché le facevano tante sorprese. Aveva gli occhi scuri, i capelli castani e riccioli, un nasino piccolo piccolo ed era leggera come una piuma. Clara era sempre sorridente e non piangeva mai, anche se qualcuno la scherzava. Alla recita cantava benissimo: sembrava che tutte le mamme guardassero solo lei. Dopo la recita Clara correva sui giochi e si divertiva tantissimo. Quando ho saputo la notizia della sua morte, ho pianto per una settimana intera. L’anno scorso, mentre andavo a prendere mio fratello alla scuola materna, guardavo la sua fotografia e piangevo perché ero molto triste. Io la penso sempre, soprattutto quando la sera recito il Padre Nostro. Certe volte vado con mia mamma al cimitero e vado a trovare lei e i miei nonni bis. Penso che sarebbe bello se lei fosse ancora viva, ma resterà nel mio cuore. Clara, tu per me sei la più bella degli Angeli. Prega per me, anch’io la sera recito una preghiera per te.

Zammarchi Giorgia

Una lettera per Clara

Cara Clara, il ricordo di te non mi lascia mai. Ricordo la scuola materna, le recite di Natale dove tu facevi Maria, il salone dove giocavamo tutti insieme, le gite. E poi alla tua mamma, a cui voglio molto bene, auguro di ritrovare un po’ di felicità, perduta quel giorno d’estate di due anni fa. Cara Clara, la scuola ti sarebbe piaciuta molto, come piace a me e non posso credere che tu non ci sia più. Cara Clara, noi ti ricordiamo e ti ricorderemo sempre, come un Angelo che dalla terra è salita in Cielo e da lì tu ci guardi, ci proteggi, ci sorridi come sapevi fare tu.

Ciao Clara

Giulia Alborghetti e Famiglia

Clara

Clara aveva capelli castani, a riccioli, gli occhi erano castani e brillanti, il suo naso era diritto, piccolino, le labbra erano sottili e morbide. Clara era gentile, generosa, tenera ed elegante. Alla recita di Natale faceva Maria: indossava un meraviglioso vestito azzurro che la faceva vergognare davanti a tutte quelle persone. Sembrava che tutti guardassero solo lei. Io ero un Re Magio e portavo l’incenso e quando noi Magi abbiamo messo i doni cioè Oro, Incenso e Mirra, era arrossita ancor di più. Clara era davvero un Angioletto. Quando qualcuno la chiamava nanetta, lei non si arrabbiava mai; era tanto gentile che aiutava tutti. Era davvero una bambina bravissima e ordinata. Quando ho sentito della sua morte, sono scoppiato in lacrime. La sera, prima di andare a dormire, recito le preghiere: la prima è il “Padre Nostro”, la seconda invece è “L’Eterno Riposo”, per mio nonno e Clara. Clara è sempre con noi, è un Angioletto nel blu intenso del cielo. Quando ho saputo che era morta, ero tanto triste che mi sono arrabbiato con il mio letto e così gli ho dato i pugni. Clara è un tesoro e resterà nel cuore di tutti i bambini che l’hanno conosciuta, per sempre.

Ciao Clara,
guardaci sempre,
con il tuo sorriso
dal Paradiso.

Il tuo amico
Dario Raccagni

Clara

Clara aveva i capelli marroni scuri e lisci. Gli occhi erano grandi e marroncini. La bocca era sempre sorridente e sottile. Non si vergognava mai. Quando uscivamo, lei voleva salire sempre sullo scivolo, urlava dalla felicità e agli ultimi minuti di gioco libero veniva vicino a me e Camilla. Il giorno del diploma, Clara era diventata rossa come un pomodoro; quando è stata promossa era di fronte a me e mangiava patatine gioiosamente. Quando pioveva, non andavamo in giardino ma giocavamo nella sala della scuola materna, giocavo con lei a mamma e papà: io ero il papà e lei la mamma. Le piaceva giocare a nascondino, la trovavo sempre, ma lei non mi trovava quasi mai. Quando ho saputo che era morta, mi sono messo a piangere come un bambino un po’ piagnucolone e mi sono nascosto sotto le coperte. La penso soprattutto il sabato e la domenica, quando recito le preghiere in chiesa. Per me ora Claretta è in Paradiso, è un Angelo. Anche se non la vedo più, rimane sempre nel mio cuore.

Lorenzo

Clara

Piccola Clara,
Siamo Benedetta e Arianna, ti vogliamo ricordare per sempre nel nostro cuore. Abbiamo messo una tua fotografia sul pianoforte, così quando suoniamo, pensiamo che tu ci ascolti sempre, e a volte ridi quando sbagliamo ! Ciao Clara, sono Arianna, voglio ricordarmi di te quando entravi nella sezione dei verdi a cercare la tua mamma. Eri sempre sorridente.

Ti voglio bene

Arianna

Un Angioletto

Clara era una bambina felice, aveva sempre voglia di giocare, non era mai stanca. Veniva a scuola sorridente e non piangeva mai. Aveva gli occhi marroni come la corteccia e il naso a patata, e la bocca piccola come una nocciolina. L’ultimo giorno che l’ho incontrata ho giocato con Lei ai pirati e si era divertita tanto. Io prendevo un tavolo e lo giravo, ci salivamo sopra, lo facevo traballare e lei era felicissima: continuava a ridere e anch’io. Quando ho saputo della notizia che Clara era morta ero tristissimo, mi veniva da piangere.

Cara Clara, sei sempre nel mio cuore,

Alessandro Cucchi

Clara…

Clara era una bambina molto bella: aveva i capelli castano chiaro, gli occhi marroni, il naso a ciliegina, le guance paffutelle e le labbra sottili. Era molto simpatica e carina, quando gli altri bambini le chiedevano: “Possiamo giocare?”, lei rispondeva: “Sì, potete giocare!”. Quando avevamo recitato la scenetta di Gesù lei aveva interpretato benissimo Maria, alla fine l’avevano applaudita tutti, lei era diventata tutta rossa dalla vergogna. Era la più brava della classe, era molto gentile e aiutava gli altri quando erano in difficoltà. Le piacevano molto i dolci. Quasi sempre in estate portava una scatola di ghiaccioli, noi eravamo ansiosi di mangiarli e la ringraziavamo felici. Quando ho saputo che Clara è morta, ho iniziato a piangere e anche la mia mamma. Io penso sempre a Clara quando passo davanti al cimitero di Chiari e mi chiedo come possa essere brutto finire sotto una macchina a 6 anni, così mi rattristo e per un po’ rimango muta.

Corsini Alessia 3° B

Clara, sei un angioletto fantastico per me e so che rimarrai sempre. Quando parliamo di te tu ci ascolti. Mi manchi tanto, la tua amica Silvia Zammarchi

Ciao Clara, sei bella come una stella,
che con il tuo dolce sorriso fai illuminare
tutti, io ogni giorno penso a te e vorrei
che fossi ancora accanto a me, però, so
che tu mi vedi, sei proprio l’Angelo più
carino e dolce del mondo.

Ciao Ciao dalla tua amica

Silvia Zammarchi

Ciao Clara, mi ricordo che giocavi quasi sempre con Ilaria.
Avevi due occhi marroni e un sorriso bellissimo.
Ci manchi tanto e io so che tu ci stai proteggendo in Cielo.

Giovedì, 24 Novembre

Ciao fatina.
Vedi, Clara su in cielo è un Angelo.
E’ riccia, ha 5 anni e mezzo e ha gli occhi marrone scuro.

Ciao Clara

Da Paola T.U.B.C.

Clara

Clara, aveva gli occhi castani e i capelli color nocciola. Era sempre gentile con tutti. Io alla scuola materna non sono mai stata con lei. Clara era la più bassa. Era proprio bella, è un peccato che sia morta perché le volevamo tanto bene. Quando ho saputo del brutto fatto mi sono messa a piangere. Peccato che Dio abbia scelto lei. Io alla scuola materna non ero in classe con Clara. Era dolce con tutti. Ad una festa di Natale lei faceva Maria. Quando facevamo le recite, lei faceva quasi sempre il personaggio principale. Quanto vorrei che fosse qui in questo momento!

Ciao dolce Clara

Zacchi Veronica