Ricordi di un Angioletto Speciale

DALLA TUA CARA FAMIGLIA

A mia figlia…

Ogni momento, ogni istante, nella luce del giorno come nel buio della notte, nel rumore della strada e nel silenzio di una Chiesa, se splende il sole o se cade la pioggia… Tu sei con me! Sei accanto a me, sei dentro di me, sei nei miei pensieri, nelle mie idee, nella mia parola, nei miei gesti, nei miei occhi, il tuo cuoricino batte accanto al mio, come se l’uno fosse contenuto nell’altro ed ogni battito è un palpito di vita e questa vita mi rende, per un momento, rassegnata quasi anestetizzata… così continuo a sopravvivere a questo dolore lancinante. Ora ti cerco ancora nelle cose che ti sono appartenute, nelle persone che ti hanno conosciuto ed amato, ti ritrovo serena e sorridente nei bambini che giocano, in quelli che coccolo al nido, ti abbraccio in un unico abbraccio insieme con loro e soprattutto rivedo una stella lucente, insieme alle altre stelle lassù. Stella luminosa, continua a brillare lassù, per me, per il tuo papà e per la tua sorellina, per tutti quelli che ti hanno amata: per quanto il Signore mi conceda di vivere illumina la mia strada, rendi meno faticoso il cammino della vita e, quando sarò da te, ti rivedrò nella gioia.

La tua mamma

Lettera alla mia dolce Clara

Cara Clara, sei sempre nei miei pensieri: ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, io penso a te. Da  quando è successo penso sempre a come saresti stata da grande, alle soddisfazioni che mi avresti dato. Il vuoto che hai lasciato è incolmabile per me, ti vedo sempre riflessa nel sorriso, negli occhi, nei movimenti degli altri bambini che ho occasione di vedere e in cui cerco le tue sembianze. Penso sempre alla tua gentilezza, alla tua bontà verso gli altri, da bambina speciale. Quante volte mi sono domandato da chi avessi acquisito quei tuoi modi speciali, quella tua sensibilità nei confronti del prossimo, ma sicuramente sei nata con questa grande dote. In seguito a quanto è successo, sono propenso a credere che quella tua caratteristica è stato un dono che ti ha seguito nella tua breve vita tra noi. Io non sono riuscito a capire, a decifrare questo messaggio perché eri una bambina troppo speciale per vivere in mezzo a noi. Ti voglio pensare e ricordare sempre come la mia bambina, la mia dolce Clara anche e soprattutto perché non eri una persona come le altre. Avevi un incarico nella tua vita: portare una luce, un messaggio di luce in una vita normale di una persona fra le tante. Tu Clara sarai sempre il mio raggio di luce in una vita ormai buia e spero con tutto il cuore di rivederti un giorno per poterti abbracciare ancora.

Il tuo papà per sempre.
In ricordo di una bambina “Speciale”,

Papà Eliso

Sfogliando le pagine del mio vecchio diario, spicca la felicità di noi genitori, quando il 22 marzo 1999, abbiamo avuto la conferma della tua esistenza… eravamo due genitori contenti ed emozionati di dare a Giulia un fratellino o una sorellina… Fin da subito, cara Clara, ti ho sentita mia, ogni giorno ti facevi sentire con i tuoi teneri pugnetti, spesso calciavi come per far sentire che eri tra noi. Alla sera nel lettone eri già al centro dell’attenzione perché Giulia, con il papà, si divertiva ad accarezzare il pancione e a coprirlo d’affettuosi baci perché, così, ti mettevi a calciare ancora di più, come per dirci che ci volevi un sacco di bene. Per nove mesi ho scritto il diario, per non dimenticare ogni istante della gravidanza, un momento della mia vita indimenticabile con sensazioni, emozioni, ansie straordinarie perché dentro di me stava crescendo il secondo dono più grande che Dio potesse regalarmi. Chissà perché solo per pochi anni mi ha lasciato godere di questo gran dono? Perché Dio hai tolto questo piccolo Grande Dono? Non smetterò mai di chiedertelo… perché mi hai tolto una bimba così speciale?

La tua mamma

Madonna mia perdonami! Mi parte dal cuore e spesso mi arriva alle labbra, una preghiera di supplica ed insieme una richiesta di perdono, per le mie pretese nei confronti di Colei, che io sono certa, mi sostituisce nel ruolo di mamma in Cielo. La vedo con il suo manto bianco camminare in un giardino pieno di luce e di fiori graziosi, con attorno bimbi che corrono, giocano, ridono, sono felici. Lei li guarda tutti con sorriso amorevole, ma tra i tanti, si avvicina spesso ad una bambina vestita di giallo, come se fosse avvolta da un raggio di sole, e che prende in braccio, la tiene stretta al cuore: “È la mia Clara!” Colei che si coccola tra le sue braccia, le afferra la sua mano, l’accarezza con tanta dolcezza, come faceva con me… Prego la Madonna di tenerla sempre in braccio, sempre lei, di modo che il suo sorriso, spero, rimanga sempre sul suo dolce viso, perché la mamma del cielo è come la sua mamma che ha lasciato sulla terra. Poi mi ravvedo e comprendo che, la Signora, non può sempre tenere in braccio mia figlia; così pecco di egoismo, sono forse, assurda nella mia pretesa, lì ci sono tanti altri bambini che si stringono a Lei, ed è giusto che deponga Clara per prendere in braccio un altro Angioletto… Perdonami Maria per il mio desiderio intenso di vederti sempre con la mia bambina tra le braccia. Io so, che tu la ami immensamente, come tutti i bambini che sono giunti a Te, come io stessa amo tutti i piccoli che mi vengono affidati ogni giorno nell’asilo nido in cui lavoro. Perdonami, perché non mi sforzo di comprendere che l’essenza dell’Amore Celeste è diverso da quello terreno, perché è universale, abbraccia tutti e tutti illumina… Ora mi illudo di vedere la mia piccola Clara che gioca serena con altri angioletti, ride felice anche se non è in braccio a Te. Ti chiedo un ultimo piacere: “Guarda con attenzione la mia piccina, e se puoi donale un bacio ed una coccola in più, perché lei qua con me aveva tanto bisogno di questi ingredienti, per essere felice e serena. Ti prego Maria comprendimi…”.

La mamma

Riflessione sulla parola “Disperazione”

Ho riflettuto molto sul significato di questa parola… Non nei primi tempi, perché allora ero da lei posseduta come da una forza che mi soffocava e mi impediva di muovermi, ragionare, di pensare; poi, con il trascorrere del tempo, quando man mano quella morsa ha allentato la sua presa, ho cominciato ad interrogarmi sul significato di questa parola. “Disperazione” = “Non sperare più”, non avere più aspettative nel domani, nel futuro vicino o lontano, significa vivere nel nulla e per nulla, ma se io posso accettare questa condizione, è giusto che io la imponga anche agli altri? A mio marito, all’altra mia bambina, ai nonni, ai parenti… Non è giusto: loro hanno il diritto di vivere ancora e concedersi momenti di serenità che non vuol dire “Dimenticare” ma ritornare al sorriso, ai progetti della vita futura, a “Rivivere” oltre la soglia del dolore. Loro, ne hanno pieno diritto. Allora la mia “Disperazione” me la sono fatta solo e tutta mia, l’ho quasi pregata, come se potesse capirmi, di entrare dentro di me e nascondersi. Quasi ci sono riuscita: siamo diventate due nemiche quasi amiche: lei mi fa compagnia in silenzio, non traspare se non in rari momenti, a volte mi aiuta persino a sognare e nel sogno mi viene incontro una figura fatta di luce, non vedo il suo volto, ma lo posso intuire ed allora tutto diventa dolce, sopportabile e la parola Disperazione si tramuta nel vocabolo Speranza.

Mamma Daniela

Per un Angioletto Speciale…

È tanto tempo che cerco di scrivere una pagina del mio diario dedicato alla mia sorellina ed oggi ho proprio avuto il coraggio. Io mi ricordo quando giocavamo insieme a fare le mammine, a giocare con la palla, quando confezionavamo dei simpatici vasetti con il sale colorato; mi ricordo in particolare quando facevamo il bagno in piscina ed il papà ti teneva le manine per tutto il bordo perché non sapevi nuotare bene. Mi ricordo le risate che facevamo insieme quando giocavamo nel campo a rincorrere le paperelle e le caprette. Se litigavamo, noi facevamo immediatamente la pace perché eravamo le due sorelline più brave del mondo e ci volevamo un sacco di bene. Questi sono i miei ricordi più grandi e profondi che sono rimasti nel mio cuore. Tu, per cinque anni, sei stata la mia sorella più importante ed io non ti cambierei mai per nessuna ragione e per nessuna cosa al mondo. Ormai la tua vita è nelle mani di Gesù e tu sei il mio Angioletto che mi aiuta in ogni mia difficoltà e mi fai sempre stare allegra.

La tua sorellina Giulia

Clara,
ti cerco tra le nuvole,
ti cerco tra le stelline più luminose,
ti cerco nel raggio di sole più lucente,
ti cerco tra le goccioline della rugiada,
ti cerco nella fitta nebbia…
… niente vedo, solo il buio della notte…
Immagino di sentire la tua dolce vocina che mi sussurra:
“Giulia, stai tranquilla, ora sono il tuo angioletto speciale che ti protegge da quassù”

Mi manchi tanto, Giulia

Carissima sorellina,
ricordo il tuo compleanno, con la corona in testa,
sembravi una vera PRINCIPESSA…
ti stimavi e ti atteggiavi a bimba grande,
sprigionavi allegria e felicità per festeggiare i tuoi 5 anni;
avevi raggiunto un’intera “manina”.
Con un soffio spegnesti la candelina
ed il tuo dolce viso arrossì agli applausi di buon
compleanno cantati dai parenti ed amichetti.
Mi dispiace non festeggiare con te gli altri compleanni, ma
sono certa che in Paradiso ti festeggeranno gli Angioletti.

Il tuo sorriso di quest’ultimo compleanno non lo scorderò mai… principessina.

Clara… un bocciolo di rosa che si apriva alla vita piano piano, sprigionava amore, grazia, serenità. Era la nostra vita, rallegrava le nostre giornate: quando veniva a trovarci, sempre felice e sorridente, i capricci non li sapeva fare, giocava serena con la sorellina. Amava disegnare, ogni disegno lo curava nei piccoli particolari, poi lo regalava sempre con la sua firma. Aveva imparato a scrivere il suo nome e tante altre paroline anche se ancora non andava a scuola, voleva imitare Giulia. Quando giocava in giardino raccoglieva fiori e foglie diverse per farne delle piccole composizioni da regalare alla sua mamma ed ai nonni. Clara, manchi tanto a tutti noi ma siamo certi che, se il Signore ti ha voluto in Cielo, sicuramente gli mancava un Angelo prezioso che ora lassù ci guida e ci aiuta.

Ti abbiamo tanto amata
Ti amiamo tanto
Ti ameremo sempre
I nonni Gianni e Nandi

Mia adorata Clara, da qualche mese con te in Cielo è apparso un altro Angioletto ed è la piccola Paola, scomparsa con la sua mamma il 23 giugno 2007 a causa di un brutto incidente d’auto, mentre felice stava andando al mare con il suo papà ed il suo cagnolino. Certamente l’avrai riconosciuta, perché, spesso, quando eri dai nonni Gianni e Nandi, la vedevi nel suo giardino diviso dal nostro solo dalla rete. Lei era nel passeggino mentre tu le parlavi e le cantavi le tue canzoncine, la sua mamma per premiarti ti regalava le caramelle o i Chupa Chups. Spesso nel buio della sera guardo le stelle per vedere le due più splendenti, siete sicuramente voi: v’immagino vicine, abbracciate, amate e coccolate da una mamma speciale “Maria Rosa”, la quale ne sono sicura saprà prendersi cura anche di te Clara e, con il suo amore, tutte e tre aiuterete noi a rendere meno triste la vostra assenza.

Sei sempre nel mio cuore.

Nonna Nandi

Sono passati 24 mesi da quel tragico momento, ma non passa giorno che non penso a quell’Angelo che Gesù ha voluto con se lasciando noi tutti nel dolore. Alcune volte mi sembra di sentire la sua vocina come quando si stringeva a me per chiedermi di voler restare a dormire e poter fare qualche coccola. Ogni sera, quando mi corico, mi sembra di sentire la sua manina sfiorare la mia, come sapeva fare solo lei. Mi piacerebbe poterla sognare serena e felice accanto mamma, papà e Giulia. Passano i giorni e la vita continua ma la serenità e la normalità non esistono: c’è solo la speranza che Clara sia l’Angelo che protegge e veglia su tutti noi. Signore rinnova in me il coraggio di accettare questa legge misteriosa del dolore.

Piccola e adorata Clara sei sempre nei miei pensieri.

Nonna Nandi

Cara Clara,
Era una sera calda d’estate quando è arrivata la telefonata che un Angelo era salito al Cielo e quello eri tu. Siamo partiti subito senza vedere NEMMENO la strada che facevamo, perché il dolore era troppo forte. Durante il viaggio verso Chiari, mi veniva alla mente quando eri nata, ed il tuo battesimo che ho partecipato come tua madrina, pensavo d’essere troppo anziana e di non poterti vedere crescere, il Signore ha voluto diversamente. Affermano che bisogna accettare la Sua volontà. Ti vogliamo tanto bene e ti ricordiamo ogni giorno. Tu dal Cielo veglia su di noi.

I tuoi nonni
Gabriella e Gianni

Dolcissima Clara, ogni giorno mentre ti penso e guardo le tue foto, ho la speranza che tu sia vicino a me, ti parlo, ti prego, ma…

Ricordo sempre quanto eri premurosa con me, l’anno in cui ero incinta della tua cuginetta Ilaria, eravamo al mare insieme, mi accarezzavi sempre il ” pancione ” e mi chiedevi se stavo bene, poi, quando è nata Ilaria, non passava giorno (visto che era un po’ birichina) che mi chiedessi: “Zia, ti ha fatto riposare Ilaria? È stata brava? Beve tutto il suo latte?”. Per Ilaria sei il suo Angioletto custode che la protegge giorno e notte. Sei la stellina nel cielo che illumina la sua cameretta, sei la cuginetta con cui vorrebbe tanto giocare, visto che quando gioca ti nomina sempre. Clara, dal giorno che non sei più presente tra noi nella mia vita e nel mio cuore c’è un vuoto che nessuno riesce a riempire, mi manchi tanto. La mia speranza è di rivederti, quando non lo so, spero presto.

Ti voglio bene. La tua zia Sabrina

Il ricordo di Clara è un dolore che il tempo non cancella. Chi ti ha amata, come i tuoi genitori, ti vorrebbe abbracciare, stringere ancora fra le braccia; chi come Ilaria ti ricorda, ti cerca per giocare; chi ti ha conosciuta da vicino sa che eri un Angelo fra noi. Piangono in tanti il tuo ricordo, non ci diamo pace della tua scomparsa. Due anni sono passati, ma la ferita non si chiude, non si chiuderà mai più, preghiamo che dal cielo Clara ci aiuti. Fiore fra i più belli sulla terra, strappato brutalmente, stai crescendo allettando altri, alla tua bellezza. Il ricordo e il dolore non ci lasceranno.

Ciao da tuo zio Seve

Cara Clara,
Ricordo con tanta tristezza e rabbia il tragico giorno, 22 luglio 2005; ero al lavoro quando è squillato il telefono, era la nonna che con voce tremante mi ha detto: vieni a casa perché hanno investito la piccola Clara… Non sapevo cosa pensare quando è arrivato lo zio Seve, insieme siamo andati all’Ospedale Civile, quel tratto di strada mi sembrava interminabile, continuavo a pregare e mi domandavo come avrei trovato la piccola Clara… quando sono entrata in quella terribile stanza tutto mi è crollato addosso: la mia dolce nipotina Clara non era già più con noi, era già nelle mani del Signore. Speravo fosse un brutto sogno e invece era la realtà che aveva colpito la mia famiglia. Mi continuo a domandare perché possano succedere queste disgrazie, eravamo una famiglia serena e felice, contenta di avere tre bimbe che insieme potevano crescere, giocare ed allietare i nostri giorni. Dicono il “destino”, però colpisce spesso le persone che non se lo meritano. Mi rimane solo la speranza che il piccolo Angioletto doni a tutta la mia famiglia serenità e salute per poter superare, con tanta forza, i giorni difficili che sono davvero tanti.

Clara sei sempre nel mio cuore,
dolce Angioletto della tua zia Sabrina

Clara Marzani

“Maglietta rossa e calzoncini corti, due gambette ancora un po’ secche e poi tu Clara, il tuo viso sorridente e gli occhi luminosi”, chiacchieravi e giocavi in un giornata d’estate… così ti ho vista in sogno e risvegliandomi mi sono sentita più leggera e con il cuore meno pesante. Tu sei ancora con noi, sempre e fortemente di più ti celi alla nostra vista ma parallelamente stai vivendo la tua vita, in una dimensione diversa e da lì guardi e vegli su tutti: il tuo papà Eliso, la tua mamma Daniela e la tua sorella Giulia. Prego per loro, aiutali e sostienili e tra una corsa e un gioco, se un po’ di tempo ti rimane, un pensiero dedicalo anche a me.

Un bacio, zia Romana

A volte ci sembra facile scrivere ad una persona che ci manca, si scopre invece che è la cosa più difficile di questo mondo! Ciao Clara, tante volte sono stato sul punto di scriverti quasi potessi davvero comunicare con te, ora ne è venuto il tempo. Tempo passato che passa, ma non riesce a portarsi via il dolore di averti persa, persa per sempre. Non riesco ancora adesso a capacitarmi che sia così, forse perché sei stata portata via da questa vita in un modo così tremendo, ingiusto, per una follia. Non dimenticherò mai quando ti ho visto in quella notte che ti abbiamo persa, mi sono sentito piccolo, impotente, incredulo, davanti ad una realtà che non volevo accettare. Poi è salita la rabbia, il rancore e in quel momento ho perso quel po’ di fede che mi era rimasta e non ho voluto credere più a nulla, giusto o sbagliato è stato così. I miei ricordi vanno a quando ti vedevo a casa in cortile e tu, così timida, dolce ma furbetta ti avvicinavi per poi ritrarti, tant’è che mi piaceva chiamarti “micina”, vezzeggiativo che ti calzava a pennello. Il mio rammarico è di non averti goduta abbastanza, tante volte si pensa alle cose materiali grandi, che alla fine sono tanto piccole di fronte alla gioia di un bambino. Non so se nostro Signore abbia voluto da noi una prova di fede portandoti via, solo ora penso e ciò mi fa stare meglio: che lui ci abbia permesso di conoscere e godere purtroppo per poco tempo, di un Angelo in terra prima di portarselo in Cielo sacrificando l’amore per pochi per l’amore di tutti. Tutte le volte che ti penso sono sicuro che lassù sei l’Angelo più bello e solare, come eri qui. Una sola cosa mi permetto di chiederti fermamente: prega tanto per il tuo papà, la tua mamma e per tua sorella che hanno sempre bisogno per continuare, senza di te (qualche volta anche per noi anche se non ce lo meritiamo!). Dovessi avere il merito di essere chiamato dove ora tu sei, vorrei tanto che venissi tu a prendermi. Mi manchi tanto “micina” ci manchi troppo.

ZIO BRUNO

Cara Clara, sono Ilaria, la tua cuginetta. Io ancora non so scrivere, però, voglio anch’io dedicarti un mio pensiero. Ero piccola ma ricordo quando dalla nonna Nandi giocavamo con l’aereo di Winnie the Pooh: io seduta davanti a te, tu, dietro mi spingevi. Ci divertivamo troppo e con i chiodini m’insegnavi come fare. Adesso ti ricordo guardando le tue fotografie soprattutto quella che ho voluto io nella mia cameretta, ti ricordo anche recitando ogni sera la preghiera dell’Angioletto Custode. Ti penso sempre e spesso anche quando gioco ti sorrido. Spero che, come mio Angioletto Custode, tu possa proteggermi e donarmi la dolcezza e la tenerezza che avevi.

Ti voglio bene, la tua cuginetta Ilaria

Cara Clara,
È trascorso molto tempo da quel maledetto giorno che ti ha portata via per sempre; via da tutti ma soprattutto lontano da Giulia, mamma e papà… talvolta mi soffermo a pensare che la vita sia molto bella, un gran dono ma poi, quando guardo una tua foto e vedo quel sorriso unico, penso che sia altrettanto ingiusta, ingiusta per averti portato via .. mi capita spesso di venire a trovarti e scambiare qualche parola con te; spesso ti chiedo aiuto e so che tu mi sei vicina e mi rendo conto che mai te ne andrai dal mio cuore come penso da quello di ogni persona che abbia anche solo potuto vederti una volta. Io ho dei ricordi molto chiari di te ma in particolare ne ho uno ed è quello dell’ultima S. Lucia che hai trascorso: ricordo che sono entrata in casa per portarti i regali ed eri allegra come sempre, ti avevo comprato una casa della Barbie ma qualcuno aveva avuto la mia stessa idea. Io ero un po’ mortificata e tu, secondo me, te n’eri accorta e subito mi hai detto, con la tua vocina ed il tuo bellissimo sguardo: “Non fa niente, ne teniamo una io e una Giulia”. Che spettacolo, eri riuscita a spiazzarmi ulteriormente. Altre volte mi capita di arrivare a casa un po’ triste e di infilarmi nel letto ma, non riesco a dormire: mi siedo e mi metto a guardare tutte le tue foto appese alle pareti della mia stanza e mi scende spesso una lacrima pensando che non ti potrò più rivedere, che non ti vedrò crescere e quando mi vengono alla mente le espressioni che facevi mi torna il sorriso perché tu eri veramente una bambina solare ed è così che ho deciso di ricordarti e di rimuovere dalla mente l’ultimo giorno che ti ho visto e dove per molti istanti ho pensato di vivere un incubo che mai terminava e che ogni giorno si faceva sempre più vero. Quella sera, quando ho ricevuto la telefonata dal tuo dolce papà, non riuscivo più a capire cosa stesse succedendo intorno a me, ero sconvolta ma finché non sono giunta in quell’ospedale e ti ho vista in quella stanza, in quel letto che non ti apparteneva, mi rifiutavo di credere che proprio a te era capitata una cosa tanto ingiusta… Ti ho guardata molte volte e ti ho accarezzato il viso ancora inconsapevole di ciò che mi si presentava davanti, non volevo crederci; sono corsa fuori da lì e, preso il corridoio, in lontananza ho visto papà che piangeva disperatamente e mi sono sentita morire ancora di più. Mi sono avvicinata a lui e, sapendo di non avere per la prima volta una parola da dire, l’ho stretto; mi ha raccontato in modo confuso ciò che era successo e si dava la colpa di tutto ciò che era toccato alla sua famiglia. In vita mia mai era capitato di dover assistere a una così grande disperazione di un uomo e soprattutto mai avrei pensato un giorno di vedere proprio lo zio, che tanto amo e che mi ha aiutato a crescere portandomi spesso con sè, in una situazione disperata e senza una sola speranza per uscirne meno distrutto. Ora, Clara, potrei andare avanti a scrivere infiniti pensieri che spesso mi vengono alla mente, ma sono certa che tu adesso puoi leggere nel mio cuore e sapere tutto ciò che tengo stretto. Una cosa però voglio chiederti ed è di restarmi sempre vicina per continuare il mio percorso commettendo meno errori e cercando di dare valore soprattutto alla mia famiglia che sono certa non mi abbandonerà mai come non lo farai tu… Veglia sempre sulla mamma, il papà e la tua sorellina Giulia che sono certa avere tanto bisogno di te: veglia sui nonni e su tutte le persone che ti hanno amato e anche solo potuto vedere…

Ti voglio tanto bene,
Alice