POESIE E PENSIERI
A braccia aperte
Molte parole non servono, i veri sentimenti si manifestano, le emozioni interiori riempiono il cuore di ogni persona. Ricordare una bambina, Clara, apre il cuore di quanti le hanno voluto bene e l’hanno incontrata ed ascoltata.
Papà, mamma e Giulia nell’ultimo loro sguardo, Clara, ti hanno vestito di bianco; le tue mani erano congiunte, perché potessero contenere tutto il loro amore, mentre ti hanno accarezzata, dandoti l’ultimo bacio.
Presto le tue braccia si sono aperte e le tue mani bianche sono state prese dagli Angeli per portarti in Paradiso. Quanta gioia hai trovato in Gesù, mentre a Lui portasti il saluto dei tuoi cari, dei nonni, degli amici e di tutti.
Papà Eliso, mamma Daniela e la cara tua sorellina Giulia vengono ogni giorno al tuo sepolcro, per vederti e sentirti. Essi portano fiori, carezze e tanta preghiera. Tu, silenziosa e piena di luce celeste, sorridi e li guardi.
Là dove tu giaci, si sente un leggero fruscio, il profumo dei fiori, un cinguettio degli uccellini, mentre dagli occhi dei tuoi cari escono lacrime: tu osservi, vedi, le asciughi mentre li accarezzi. Tu continui ad essere presente nella tua casa, è tua, Clara.
Nessuno riesce a dimenticarti perché tu sei presenza viva, tu sei tra gli Angeli e il Signore Gesù si serve di te per portare sulla terra la sua pace e benevolezza a tutti gli uomini, ai bambini la gioia, ai tuoi cari conforto e nuova luce.
Don Rosario
Stimatissima Famiglia Marzani,
Ho riletto attentamente quanto scrive sul bollettino parrocchiale la Mamma della piccola Clara che il Padre ha voluto vicino a Sé risparmiandoLe la durezza di questa vita. È davvero bello saperla ora vicino al Padre, certamente a pregare per i suoi cari Genitori che giustamente soffrono per il distacco ma nello stesso tempo vivono della speranza che un giorno e per sempre saranno insieme nella gioia del Cielo. Dal messaggio scritto in memoria della piccola Clara dai suoi genitori, appare una dignità che è un messaggio di Fede e nello stesso tempo di dolore, sorretto dalla speranza, che mostra la Fede della Famiglia. Ho vissuto quando avevo dieci anni la stessa situazione per la mia sorellina Maria Redenta, che il Signore ha voluto vicino a Sé in tenera età: il messaggio dei Genitori della piccola Clara mi ha fatto rivivere la stessa testimonianza. Sono felice di aver pregato con e per Loro: è una comunione che durerà sempre.
Mons. Antonio Riboldi
Vescovo emerito di Acerra
9 Ottobre 2005
Clara
il tuo sguardo,
i tuoi occhi,
il tuo sorriso
fanno nascere
la nostalgia di te,
ma soprattutto
la voglia di Cielo …
di Paradiso …
per poterti
riabbracciare.
Don Gianni Pozzi
Clara.
Ho scelto di scambiare due parole con lei qui in spiaggia, nel pomeriggio di oggi. I giorni precedenti hanno accumulato nel mio cuore tanta certezza e stupore, necessari per avvicinare anche solo col ricordo la vita e la morte. La meraviglia della creazione, la potenza del mare, il cammino solenne del sole e degli astri. La festa dei colori, il canto delle onde, il disegno dell’orizzonte. Neppure la solitudine fa paura qui. Non c’è da aver paura per la propria miseria e piccolezza di fronte al tutto che si respira, sento tanta pace, anche se tutto qui è più forte di me e potrebbe schiacciarmi, ferirmi. Il vento gioca ad accarezzarmi.
Questi sentimenti lottano e cercano di vestire la Clara che abita dentro di me. Lei è debole, non potente come il mare. Ferma e bianca, non in moto con gli astri o festante di colori. Lei tace, non canta come le onde. Ho avuto paura di quella solitudine, bugiarda. Anche se non ero solo. Eravamo in compagnia all’obitorio, noi soli. Non c’è stato alito di vento per il tempo vuoto in cui dipingevo lei, il suo lenzuolo, il lettino. Io non ho un altro ricordo di Clara. Chiedo allora alla vita (lo chiedo ogni volta…) di dipingere davanti a me non ciò che Clara è stata, ma ciò che Clara è. Cosa può un mare in tempesta ? Cosa può la violenza del buio ? Nulla. Solo ci rivela cosa significhi luce, calore, speranza.
Clara dice ogni istante la grandezza di Dio. La nostra fatica di riconoscere non fa altro che aumentare lo stupore che sarà, quando terremo gli occhi aperti sul mare. Lei non è più misera e piccola, ma potente e forte. Colorata più dei colori e vivace più delle danze. Avvolta nel soffio caldo dell’Amore. Mi posso illudere, ma non oggi. C’è troppa luce. Più di allora. Anche se le ombre tentano ancora di confondere.
Cosa vuole Clara ? Cosa vuole, non cosa vorrebbe… Vuole che ora il mio ricordo di lei mi porti qui, sugli scogli. Che attenda con desiderio e distacco quella porta. Sarà una sorpresa, per tutti e due…
Don Alberto ( 23 Agosto 2007 )
La Danza degli Angeli
Ricordando Clara… proprio così nella sua verità. Una bambina che amava la vestina bianca e ricamata, le scarpette di vernice, il cerchietto dorato che conteneva i suoi folti e ricci capelli. Ciao principessina! Ciao ballerina! Così abitualmente mi rivolgevo a lei per salutarla quando la vedevo avanzare verso l’oratorio accanto alla sua mamma. E i suoi passi erano un saltellare qua e là a ritmo di danza, la cui musica celestiale solo lei poteva ascoltare perché pura, innocente e libera nel suo danzare.
Ciao ballerina,
Angelo del Signore
che danzi con tutto il tuo candore.
Danza piccolo Cherubino e indicaci tu
la tenerezza di chi si è fatto bambino.
Danza, ospite gracile e silenzioso di un mondo che
incapace è di cogliere l’attimo
in cui gli Angeli spiccano il volo.
Danza o piccolo fiore sul rigo della tua innocenza, e infondici un po’ di clemenza.
Danza sulla punta dei tuoi piedi con leggerezza e abbandono nelle braccia dell’eterno dono.
Danza nel cuore di chi ti ama,
danza nella mente di chi ti cerca,
danza nel vento dello Spirito del Signore che dà la vita.
Danza la terra, l’acqua, il fuoco che brucia,
danzano i monti, danza il fruscio delle onde del mare,
danza l’aria.
Ecco, al tuo ricordo una musica soave in me sale
e tutto il resto scompare,
tu prendi vigore e continui a danzare.
Leggera, leggiadra, volteggi sicura,
il tuo volo è gioioso, non c’è più paura.
Ed ora io ti guardo con meno dolore,
stupito, sereno e con gran commozione.
Dai miei occhi attenti una lacrima scende,
è un volto di padre che di colpo si accende.
Un pezzo di pane presento all’altare,
che mia grande gioia vederti danzare.
Don Mino
Ravenna, 22 Gennaio 2008
Gent.ma Famiglia Eliso Marzani,
La vicenda della tragica scomparsa della compianta Clara Marzani ha rappresentato uno degli eventi più dolorosi che negli ultimi anni hanno colpito, scosso ed in qualche modo segnato la Comunità Clarense e me in particolare, padre di un bambino che al momento della dipartita aveva pressapoco gli stessi anni. Ancora oggi mi assale la commozione nel ripensare al viso d’angelo immacolato della piccola Clara e dalle migliaia di sguardi persi nel vuoto, increduli, che hanno accompagnato i cittadini Clarensi per tanti giorni susseguenti alla disgrazia. Associo al ricordo imperituro della bimba la vicinanza e la solidarietà verso la famiglia Marzani, gente ammirevole e di straordinaria dignità, alla quale un cinico destino ha strappato il fiore più bello che manca a tutti noi. Ciao Angioletto, veglia da lassù, i tuoi concittadini che serberanno sempre un tuo ricordo nei loro cuori.
Dalla Residenza Municipale, lì 20 Dicembre 2007
Il Sindaco
Avv. Sandro Mazzatorta
A Clara
Ho visto molti bambini nella mia vita, ma ricordo Clara: la sua dolcezza, la sua bellezza, la tenerezza con cui si abbandonava fiduciosa fra le braccia dei genitori quando aveva una piccola malattia. Non riesco a comprendere la sua morte e non riesco a trovare parole che possano alleviare l’enorme dolore dei suoi genitori. Forse è necessaria una Fede incommensurabile per capire il Mistero incomprensibile di Dio. Ora Clara è una stella splendente dell’Universo, ma Clara era una stella anche in mezzo a noi. Abbi cura di mamma, papà e Giulia
La tua Dottoressa